Cambiano aliquote e franchigia per le successioni. La Legge di Stabilità 2015, infatti, aumenterà l’aliquota e diminuirà la franchigia. Vediamo come nell’articolo pubblicato sulle news di Fiscal Focus.
Solo dopo aver presentato la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, quest’ultima provvede a notificare agli eredi la liquidazione dell’imposta di successione che va saldata entro i 60 giorni successivi alla richiesta.
I soggetti obbligati al pagamento dell’imposta sulle successioni (eredi) sono solidalmente obbligati al pagamento dell’imposta nell’ammontare complessivamente dovuto da essi stessi e dai legatari ed i legatari seppur limitatamente al singolo legato ricevuto. Attualmente l’imposta di successione è dovuta sulla base di quattro aliquote che variano a seconda del grado di parentela degli eredi e da un paio di franchigie, ovvero di specifiche soglie di esenzione entro le quali l’imposta non è dovuta.
Trattasi in particolare delle seguenti:
4%, per i beni devoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, (sopra 1 milione di euro);
6%, per i beni devoluti a favore di fratelli e sorelle, degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, (sopra i 100mila euro);
8%, per i beni devoluti a favore di altri soggetti.
Secondo le indiscrezioni della stampa, dal 2015 si prevede l’aumento delle aliquote e l’abbassamento della franchigia sopra la quale scattano i prelievi. La soglia di 1 milione di euro per gli eredi in linea retta potrebbe essere ridotta tra 200 e 300mila euro e contestualmente potrebbero alzarsi le aliquote dal 4 al 5% per gli eredi in linea retta, dal 6 all’8% per gli altri parenti e dall’8 al 10% per gli estranei. Per fratelli e sorelle la riduzione ipotizzata porterebbe la franchigia dagli attuali 100mila a 30mila o 50mila euro.
Premessa
L’imposta di successione è liquidata dall’Ufficio sulla base della dichiarazione presentata (modello 4), secondo i seguenti criteri:
coniuge ed i parenti in linea retta (figli, genitori, nonni, nipoti, eccetera): l’imposta è dovuta soltanto qualora il valore complessivo dei beni e dei diritti compresi nell’asse ereditario sia di importo superiore alla franchigia di euro 1.000.000 per ogni beneficiario.Sulla quota ereditaria eccedente la franchigia si applicherà l’aliquota del 4%;
fratelli e sorelle: l’imposta è dovuta soltanto qualora il valore complessivo dei beni e dei diritti compresi nell’asse ereditario sia di importo superiore alla franchigia di euro 100.000 per ogni beneficiario. Sulla quota ereditaria eccedente la franchigia si applicherà l’aliquota del 6%;
parenti in linea collaterale fino al 4° grado (zii, cugini, eccetera) e gli affini sino al 3° grado (suoceri, generi, nuore, eccetera): non è prevista alcuna franchigia, l’imposta pertanto è sempre dovuta e si applica l’aliquota del 6%;
per tutti gli altri soggetti: non è prevista alcuna franchigia, l’imposta pertanto è sempre dovuta e si applica l’aliquota dell’8%.
IMPOSTE IPOTECARIA, CATASTALE E DI BOLLO
Se nella successione rientrano anche beni immobili, sono dovute in ogni caso (e quindi anche nel caso in cui l’imposta di successione non sia dovuta per effetto della franchigia) le seguenti imposte:
imposta ipotecaria: 2% sul valore degli immobili con un’imposta minima di euro 200,00*;
imposta catastale: 1% sul valore degli immobili con un’imposta minima di euro 200,00*;
tassa ipotecaria: euro 35,00 per ogni Ufficio Provinciale – Territorio dell’Agenzia (ex conservatoria) territorialmente competente;
imposta di bollo: euro 64,00 per ogni Ufficio Provinciale – Territorio dell’Agenzia (ex conservatoria) alla quale si richiede la formalità di trascrizione;
tributi speciali: euro 18,59 per ogni Ufficio Provinciale – Territorio dell’Agenzia (ex conservatoria) territorialmente competente (*) per le successioni aperte entro il 31 dicembre 2013 l’imposta minima è pari ad euro 168,00.
Chi paga l’imposta di successione
Solo dopo aver presentato la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, quest’ultima provvede a notificare agli eredi la liquidazione dell’imposta di successione che va saldata entro i 60 giorni successivi alla richiesta. I soggetti obbligati al pagamento dell’imposta sulle successioni (eredi) sono solidalmente obbligati al pagamento dell’imposta nell’ammontare complessivamente dovuto da essi stessi e dai legatari ed i legatari seppur limitatamente al singolo legato ricevuto.
I soggetti sono solidalmente responsabili in quanto il Fisco può agire per la riscossione dell’intero pagamento dell’imposta anche nei confronti di un erede soltanto, il quale successivamente potrà rivalersi sugli altri in proporzione alle loro quote di eredità. Fino a quando uno degli eredi non ha esplicitamente rinunziato all’eredità sarà considerato dal fisco come soggetto obbligato al pari degli altri al pagamento dell’imposta. Lo stesso vale anche in presenza di figlio non legittimato o non riconosciuto. Infatti i chiamati all’eredità saranno tutti coloro che rientrano nell’asse ereditario e coloro che sono stati citati nel testamento.
Con l’intento di portare il gettito del prelievo sugli eredi a un miliardo di euro, la Legge di Stabilità 2015 potrebbe mettere mano alla tassazione sulle successioni.
Aliquote e franchigie, ritenute tra le più alte dì Europa potrebbero subire ancora variazioni. Attualmente l’imposta di successione è dovuta sulla base di quattro aliquote che variano a seconda del grado di parentela degli eredi e da un paio di franchigie, ovvero di specifiche soglie di esenzione entro le quali l’imposta non è dovuta. Trattasi in particolare delle seguenti:
• 4%, per i beni devoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, (sopra 1 milione di euro);
• 6%, per i beni devoluti a favore di fratelli e sorelle, degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, (sopra i 100mila euro);
• 8%, per i beni devoluti a favore di altri soggetti.
Secondo le indiscrezioni della stampa, dal 2015 si prevede l’aumento delle aliquote e l’abbassamento della franchigia sopra la quale scattano i prelievi.
La soglia di 1 milione di euro per gli eredi in linea retta potrebbe essere ridotta tra 200 e 300mila euro e contestualmente potrebbero alzarsi le aliquote dal 4 al 5% per gli eredi in linea retta, dal 6 all’8% per gli altri parenti e dall’8 al 10% per gli estranei.
Per fratelli e sorelle la riduzione ipotizzata porterebbe la franchigia dagli attuali 100mila a 30mila o 50mila euro. Il Governo mette gli aumenti nella prospettiva di una razionalizzazione delle tasse di successione in vista di un raddoppio delle entrate che oggi si attestano sul mezzo miliardo di euro e che potrebbero raggiungere quota un miliardo alzando le aliquote attuali e prevedendo soglie di esenzione più alte (franchigie).
La notizia non è stata accettata da Daniele Capezzone, Presidente della commissione Finanze della Camera, che in una nota ha commentato: «Dopo le già molto preoccupanti indiscrezioni degli ultimi giorni (oggetto di una precisazione governativa per tentare di smentire) sul fatto che nella prossima legge di stabilità ci possa essere una rivisitazione, ovviamente al rialzo, delle aliquote Iva agevolate (latte, pane), … Il Sole 24 Ore pubblica una nuova indiscrezione altrettanto preoccupante. Secondo tale indiscrezione, il governo sarebbe intenzionato a rivisitare la tassazione sull’imposta di successione per garantirsi un extra gettito di 500 milioni e portarlo, quindi, da 500 milioni ad 1 miliardo di euro. È bene chiarire che si tratterebbe di una ulteriore mazzata sui contribuenti, dopo gli aumenti delle imposte sui risparmi e della tassa sulla casa». Capezzone conclude augurandosi «che il governo sia in condizione di diffondere una credibile e netta smentita».
(fonte Fiscal Focus)