Partite Iva, novità in arrivo per il regime dei minimi

L’annuncio è arrivato negli scorsi giorni e pare destinato – pare – a diventare realtà a partire dal prossimo anno. A darlo è stato il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero che ha parlato di novità per quanto riguarda le regole per le Partite Iva ed in particolare per il regime dei minimi.

Al momento non ci sono decreti che fissano regole precise ma è intenzione del Governo Renzi, estendere l’ agevolazione fiscale – pensata soprattutto per i giovani e per favorire la messa in proprio di lavoratori rimasti senza occupazione – a più soggetti ma portando al 15% l’aliquota (fino a oggi ferma al 5%).

Coloro che rientrano nel regime dei minimi potrebbero, inoltre, vedersi estendere fino dieci anni (al momento è di cinque) il periodo per usufruire di questo trattamento, con l’estensione del valore dei guadagni annui: attualmente la soglia è fissata a 30 mila euro ma potrebbe arrivare  a 55.000 euro, a seconda delle attività svolte dal titolare della Partita Iva.

Dovrebbe, invece, rimanere invariato l’esonero dagli studi di settore e l’esenzione dal pagamento dell’Irap e dell’IVA al quale questo tipo di regime fiscale non è sottoposto (con l’eccezione dell’IVA sui beni acquistati). 

Si tratta solo di indiscrezioni e vi sono poche certezze al momento, tuttavia il premier Matteo Renzi, in occasione della discussione sulla nuova Legge di Stabilità, ha fatto delle anticipazioni.

Il presidente del Consiglio ha dichiarato di voler intraprendere un’azione di sostegno per coloro che hanno la Partita Iva ma guadagnano poco: “Per ricavi da 15mila a 40mila un regime di tassazione semplificato e più sgravi fiscali”.

Tramontata l’ipotesi delle 80 euro anche per i lavoratori autonomi, sembra essere diventata percorribile, quindi, la via   del “regime forfettario, una riduzione di 800 milioni di euro per 900.00 partite IVA”, come spiegato da Renzi.

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