Multe con l'autovelox, il giudice le può annullare. Ecco la sentenza

Una sentenza che potrebbe cambiare le carte in tavola. Il giudice di pace di Vasto, infatti, ha annullato una multa da autovelox, anche se l’apparecchiatura era visibile, accogliendo il ricorso di un automobilista. Secondo il giudice le affermazioni dei vigili sulla visibilità della postazione autovelox non sono assistite da “valenza probatoria privilegiata in quanto il concetto di visibilità della postazione è legato alla percezione sensoriale dell’operatore e non è un dato oggettivo ed inconfutabile”. Ne consegue, dunque, che non è sufficiente la verbalizzazione dei vigili urbani che attesta che l’accertamento era in regola e la postazione autovelox visibile ai veicoli di passaggio. Si tratta, infatti, di valutazioni che non hanno carattere di oggettività e che rientrano nella “percezione sensoriale” degli agenti. Se quindi l’ente accertatore non documenta la prova contraria, il trasgressore evita la sanzione amministrativa e il conseguente taglio dei punti sulla patente.
La sentenza in questione è la numero 246/14 del giudice Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Il togato ha accolto il ricorso di un automobilista che era stato multato dal “velomatic 512”. Si tratta di una sentenza che può costituire un precedente importante e che può, come si suol dire, “fare giurisprudenza” in materia.

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