Aprire una nuova partita Iva o no? E’ il dilemma che attanaglia aspiranti autonomi e piccole imprese e che dovrà trovare risposta entro i prossimi dieci giorni. Aprire una partita Iva oggi e optare per l’attuale regime dei minimi, infatti, significa garantirsi per altri 4 anni l’imposta sostitutiva al 5% (invece che al 15%), dunque un prelievo fiscale più basso. Il nuovo regime, in vigore dal primo gennaio del prossimo anno, prevede l’applicazione di una percentuale predeterminata e variabile in base alla categoria di appartenenza.
Facciamo l’ipotesi di un giovane professionista che ha aperto la partita Iva a gennaio, con 10.500 euro di compensi, 2.500 euro di costi e 758 euro di contributi versati. Nel regime attuale con imposta sostitutiva pagherebbe 1.120 euro contributi compresi. Le nuove regole, invece, farebbero salire il conto a 1.460 euro sempre contributi compresi.
L’effetto, chiaramente, dipende molto anche dai coefficienti di redditività. Per i professionisti è attualmente al 78% ed è il più alto dietro solo a quello previsto per le costruzioni e le attività immobiliari (86%).
Tuttavia, dall’altro lato, c’è da dire che la partita sui requisiti d’accesso al regime forfettizzato è ancora aperta. Il futuro, con il passaggio al Senato del Ddl Stabilità, potrebbe infatti riservare modifiche. L’ipotesi su cui si sta ragionando è un innalzamento delle soglie dei ricavi e dei compensi e quella dei professionisti potrebbe salire dai 15mila del testo attuale a 25mila euro, rivela il Sole24Ore.
Per adesso, l’opzione privilegiata sembra quella di aprire una partita Iva entro il 31 dicembre e indicare nel modello di inizio attività (il modello AA9) da consegnare all’agenzia delle Entrate l’opzione per il regime agevolato. Dunque, anticipare l’avvio, entro il 31 dicembre 2014, per potersi avvalere delle attuali e più favorevoli regole.
Gli ultimi dati sulle aperture di partite Iva vede una leggera flessione ad ottobre (-2,1%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno.