Legge di Stabilità e Fisco, sanzioni ridotte e tempi più lunghi per mettersi in regola

Sanzioni ridotte per chi decide di regolarizzare la propria posizione con il Fisco. E’ la novità contenuta nell’articolo 44 della Legge di Stabilità che stabilisce le nuove modalità del “ravvedimento operoso” in relazione a dichiarazioni non presentate nei termini previsti e omessi o ritardati versamenti. Il contribuente potrà utilizzare il ravvedimento operoso lunghissimo anche dopo due anni versando una sanzione ridotta pari al 5%.

La norma mira a costruire un rapporto di collaborazione tra Agenzia delle entrate e contribuente attraverso la semplificazione degli adempimenti e degli obblighi tributari.

Attualmente i ravvedimenti riconosciuti sono:

– il ravvedimento sprint: se la regolarizzazione avviene entro 14 giorni dopo la scadenza che annovera una sanzione pari allo 0,2%;

– il ravvedimento breve: se la regolarizzazione avviene da 15 a 30 giorni di ritardo e annovera una sanzione del 3%;

– il ravvedimento lungo: se la regolarizzazione avviene dopo i 30 giorni, annoverando una sanzione pari al 3,75%.

Sono comunque ricompresi gli interessi di mora in misura fissa che dal primo gennaio 2014 sono all’1%.

Nel caso di ravvedimento per la dichiarazione dei redditi, il ritardo non può superare i 90 giorni e la sanzione sarà di 25 euro.

Con la Legge di Stabilità 2015, l’istituto del ravvedimento operoso, avrà portata più ampia e il contribuente avrà più tempo per rimediare la violazione con il nuovo ravvedimento lunghissimo sanando la propria posizione anche dopo oltre un anno. Il nuovo ravvedimento non pone limiti temporali: fino a quando il Fisco non notifica la violazione, il contribuente può rimediare. Ciò potrà avvenire anche dopo 2 anni dalla data di scadenza originaria, calcolando una nuova sanzione ridotta pari al 5% contro il 30% previsto in caso di accertamento fiscale da parte dell’Amministrazione.

Le nuove sanzioni ridotte

Con la Legge di Stabilità 2015, inoltre, si aggiungono al ravvedimento sprint, breve e lungo tre opzioni:

· se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni, si applicherà la sanzione ridotta al 3,3% (1/9 del minimo, pari al 30);

· se la regolarizzazione avviene entro 2 anni o entro la seconda dichiarazione successiva, la sanzione sarà ridotta al 4,2% (1/7 del minimo);

· se la violazione verrà sanata oltre i 2 anni o oltre 2 anni della dichiarazione successiva, la sanzione sarà del 5% (1/6 del minimo) e verrà definito ravvedimento lunghissimo.

Dunque la sanzione piena del 30% sarà irrogata solo nel caso di intervento del Fisco con una notifica derivante da accertamento fiscale. Rimane fermo che per poter perfezionare il ravvedimento, si dovrà procedere all’effettuazione dell’adempimento oppure alla regolarizzazione, pagando contestualmente l’imposta dovuta, gli interessi e le sanzioni ridotte come sopra evidenziato. Non è ammesso però il versamento rateale e il contribuente dovrà saldare tutto contestualmente alla regolarizzazione. Infine con con l’articolo 44 della Legge di Stabilità si introduce anche la possibilità di ricorrere al ravvedimento anche se vi è in corso un’attività ispettiva o processo verbale di contestazione.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Email

Newsletter

Rimani aggiornato sulle ultime novità, effettua l’iscrizione alla newsletter di Foceri&partners