Iva nascosta, mancano all’appello 231 miliardi di euro

L’Iva nascosta – l’imponibile Iva che si avrebbe in assenza di evasione – supera in Italia la cifra di 231 miliardi di euro. L’Iva si conferma una delle principali componenti dell’evasione in Italia. Il dato, diffuso dal nuovo working paper “Argomenti di discussione” diffuso on line dall’Agenzia delle Entrate, fa riferimento al periodo 2007-2010. Oltre tre quarti della base imponibile mancante (177 miliardi), sempre secondo lo studio, si può attribuire ai consumi finali delle famiglie, mentre il restante 23% (ossia 54 miliardi) fa riferimento ai consumi finali delle imprese.
Le regioni del Sud Italia, ancora una volta, sono il regno dell’evasione con un valore stimato di circa 83 miliardi. La propensione all’evasione si concentra in particolare in 6 regioni su 8, dove è superiore al 32 per cento. Sempre in queste regioni le spinte a fuggire dall’Iva sono molto più forti negli usi finali delle imprese (tra il 60% e il 75%) contro il 33-39% per le transazioni legate ai consumi finali delle famiglie.
Nelle regioni del Nord Est le propensioni al gap degli usi finali delle imprese market sono superiori alla media nazionale e superiori alla media del Nord-Ovest. In generale, la propensione media al gap Iva dei consumi finali delle famiglie del Nord è inferiore a quella del Meridione.
Sono tre, secondo gli studiosi, le componenti che aiutano ad interpretare la propensione all’evasione Iva. In primo luogo quella nazionale dove la ”tendenza” al gap Iva osservata è del 26 per cento. In secondo luogo la componente strutturale che di fatto aumenta il divario tra Nord e Sud, dove a far la differenza è soprattutto la quota che nell’economia del meridione risponde alla voce «settore pubblico» con un valore pari all’1,5-2,5 per cento. Ma a pesare sulla maggiore propensione all’evasione Iva nel Mezzogiorno è la componente locale, per la quale la fuga dall’imponibile Iva è del 10% in tutte le regioni meridionali.
Solo nell’anno 2011, l’Italia evidenzi il tax gap Iva più elevato dei Paesi dell’Unione: 36,1 miliardi di euro, davanti a Francia (32,2 miliardi di euro), Germania (26,9 miliardi di euro) e Regno Unito (19,5 miliardi di euro).
Si tratta di dati che hanno spinto il Governo ad adottare una serie di misure antievasione. Secondo il nuovo “working paper” sarebbe sufficiente spingere dell’1% nel contrasto all’evasione per ridurre il gap di imponibile Iva del 7 per cento.

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