Irap, sgravi agli autonomi. Le ultime novità della Legge di Stabilità

Semaforo verde nella Legge di Stabilità all’emendamento alla manovra che prevede un credito d’imposta del 10% per le imprese senza dipendenti. La misura riguarda 1,4 milioni di autonomi che, non avendo dipendenti, non possono dedurre dall’Irap (la bozza del nuovo modello per il 2015 è già on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate) il costo del lavoro e sarebbero dunque penalizzati dall’aumento dell’aliquota Irap dal 3,5% al 3,9% già prevista all’interno della legge di Stabilità. Secondo la relazione tecnica che accompagna l’emendamento, il credito d’imposta costa in termini di gettito 163 milioni di euro dal 2016. Approvato in commissione anche l’emendamento che estende artbonus alle attività di fondazioni lirico sinfoniche e teatri di tradizione.

Tra le altre novità, lo stop alla Tasi sulle case crollate per il sisma all’Aquila. L’anno prossimo, quindi, i cittadini aquilani non dovranno pagare la Tasi sulle case crollate per il terremoto dell’Aquila. Una norma che, secondo le prime stime, costerebbe intorno ai 2 milioni di euro. Vi libera anche allo sblocco di 25 milioni per la ricostruzione.

Per compensare la coperta corta, ossia la copertura dei 163 milioni necessari per finanziare il credito di imposta per l’Irap degli autonomi, il Governo introduce il divieto di cumulo per l’accesso al nuovo regime dei “minimi” (aliquota del 15% e soglie diversificate a partire da 15mila euro per le diverse tipologie di attività). In poche parole, le partite Iva con redditi da lavoro dipendente e assimilati prevalenti rispetto al reddito di lavoro autonomo saranno esclusi dal nuovo regime forfettario se la somma dei redditi totali (lavoro dipendente, assimilato e autonomo) supera i 20mila euro. La soglia di accesso per i professionisti al nuovo regime forfettario per le partite Iva dovrebbe restare fissata a 15mila euro di compensi annui, anche se da più parti era stata ventilata l’ipotesi di innalzarla a 20mila euro.

Tra le altre novità:

il credito di imposta per fondi pensione e casse privatizzate per investimenti che verranno individuati con un successivo decreto ministeriale. L’emendamento punta a compensare l’incremento previsto delle tasse sui rendimenti per le casse al 26% (dal 20% attuale) e per i fondi pensione al 20% (dall’11,5%);

il taglio delle risorse da destinare agli sgravi contributivi per la contrattazione di secondo livello legata alla produttività che, secondo quanto si è appreso, scende a 208 milioni.

Dopo il via libera della commissione Bilancio, la Legge di Stabilità e la legge di Bilancio approderanno in Aula alla Camera domenica 21 dicembre, con voto finale lunedì 22 in serata.

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