Due tweet del ministero dell’Economia e delle Finanze hanno sgomberato qualsiasi dubbio: il bonus bebè sarà erogato mensilmente e spetterà, anche per i figli adottati, quando il reddito dei coniugi non superi al lordo i 90mila euro. Infondate, dunque, le voci relative al pagamento del bonus in un’unica soluzione annua per un importo non inferiore ai 900 euro e per le famiglie con reddito basso (inferiore ai 30mila euro all’anno), definiti con il metodo di calcolo dell’Isee. Il bonus, come già noto, sarà erogato per i bambini nati tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017; le coperture, quindi, riguardano un arco temporale che va dal 2015 al 2020 (fino al compimento del terzo anno d’età del bambino).

Il testo del ddl Stabilità è già stato “bollinato” dalla Ragioneria generale dello Stato e adesso è al vaglio del Quirinale. E’ stato lo stesso Tesoro a renderlo noto con un tweet: “Completato il corredo tecnico dalla ragioneria generale dello stato – si legge – il ddl stabilità viene ora trasmesso al Quirinale”.

Le altre novità riguardano l’innalzamento del tetto per l’esonero delle aziende dal pagamento dei contributi per i nuovi assunti (dai 6.200 euro su base annua ad 8.060 euro) per un periodo massimo di tre anni. Così recita la bozza di legge ora al vaglio del Quirinale: “Dal 1° gennaio 2015 con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, l’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 Euro su base annua”.

Infine, sul fronte della spending review, sono previsti ulteriori tagli alle spese di Palazzo Chigi per altri 10 milioni di euro e un taglio del 5% delle risorse a disposizione della Rai.