Bankitalia, semaforo verde alla Legge di Stabilità. Allarme sui rischi del Tfr in busta paga

Semaforo verde dalla Banca d’Italia alla manovra contenuta nella Legge di Stabilità, ma l’istituto di via Nazionale mette in guardia il Governo dai rischi che derivano dal Tfr in busta paga. Un provvedimento – spiega Bankitalia – che deve mantenere un carattere di “temporaneità” perché “l’adesione dei lavoratori a basso reddito all’iniziativa aggrava il rischio che questi abbiano in futuro pensioni non adeguate”.

Considerevoli i rischi anche dal ridimensionamento dell’Irap che se da un lato consente un alleggerimento del costo del lavoro, dall’altro riduce i margini di autonomia delle Regioni per le quali l’Irap rappresenta una delle principali fonti di finanziamento. Un allarme condiviso anche dalla Corte dei Conti che sottolinea “il rischio che Regioni ed Enti locali siano indotti a compensare l’ulteriore riduzione dei trasferimenti recata dalla legge di stabilità con un aumento dell’imposizione decentrata”.

Intanto i dati Istat gelano il Governo. L’istituto di statistica, infatti, prevede un calo del Pil dello 0,3% nel 2014, in linea con le stime del Governo, contenute nel Def. Per il 2015 indica un ritorno alla crescita, con un aumento dello 0,5% (+0,6% nel Def), a cui seguirebbe un rialzo dell’1% nel 2016. Rispetto alle sue precedenti stime l’Istat rivede, dunque, al ribasso il Pil di quest’anno di 0,9 punti. I provvedimenti adottati con la manovra avranno un “impatto marginalmente positivo nel 2014 ed un effetto cumulativo netto nullo nel biennio successivo” per il bilanciamento tra la spinta del bonus degli 80 euro e gli effetti negativi derivanti dalla clausola di salvaguardia, con l’eventuale aumento dell’Iva. Dopo tre anni di riduzione, nel 2014, la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3%, in parte grazie all’effetto di una riduzione della propensione al risparmio.
Nel 2015, la variazione del Pil tornerà debolmente positiva (+0,5%), chiudendo la lunga recessione del triennio precedente: si conclude una fase, ma si tratterà comunque di un’uscita “graduale” dalla recessione.

Dal mercato del lavoro, sempre secondo l’Istat, primi segnali di stabilizzazione. L’occupazione continuerà a contrarsi nel 2014 (-0,2% in termini di unità di lavoro rispetto al 2013), con il tasso di disoccupazione che quest’anno raggiungerà il 12,5% per poi scenderà lievemente il prossimo anno, fermandosi al 12,4%, con un lieve aumento dell’occupazione (+0,2%).

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Email

Newsletter

Rimani aggiornato sulle ultime novità, effettua l’iscrizione alla newsletter di Foceri&partners